La persona che avverte l’esigenza di intraprendere un percorso di Spiritual Coaching, spesso è alla ricerca di una serenità, di un senso e di una dimensione di felicità possibile che sono stati persi.
A volte cause esterne quali, la rottura di una relazione, la perdita del lavoro, una delusione, la malattia, possono essere all’origine di crisi esistenziali o di identità che rivelano la nostra fragilità.
Bisogna ascoltare questa fragilità interiore perché parla di noi, ci rivela che forse in questo momento, abbiamo perso il “controllo” della nostra vita.
Siamo smarriti, non sappiamo che strada prendere, non sappiamo chi siamo, cosa vogliamo e come essere pienamente felici.
Come direbbe Dante, siamo smarriti in una selva oscura.
Come ritrovare la motivazione? Da che parte partire? Che nome possiamo dare alla nostra sofferenza e soprattutto come possiamo uscirne?
Viktor Frankl fondatore della Logoterapia (terapia esistenziale del significato) riprende il concetto di “senso della vita“.
Nella sua lunga detenzione nei Lager nazisti si era accorto di come influisse sulla sopravvivenza dei detenuti, l’avere uno scopo nella vita.
Coloro i quali possedevano una visione (Vision) e uno scopo (Mission) riuscivano a sopportare meglio le dure restrizioni della prigionia.
Conservavano la speranza, sviluppavano resilienza e avevano un motivo per lottare e gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Gli altri, quelli che non avevano un motivo valido per vivere, si lasciavano andare e non sopravvivevano difronte alle dure prove della vita in quel contesto angosciante.