Teen Coaching adatto ai giovani adolescenti

Teen Coaching, il Coaching per gli adolescenti

Teen Coaching è il coaching rivolto agli adolescenti fino ai 18/20 anni circa.

I giovani oggi sono spesso disorientati e appaiono talvolta agli occhi dei genitori, privi di scopi o lontani dalla loro autorealizzazione.

Gli adolescenti risultano spesso fragili e confusi da centinaia di “stimoli” da parte dei propri pari (molto esigenti!), dei social, della scuola, e dei genitori stessi.

E’ facile perdere il proprio orientamento difronte questa miriade di stimoli esterni, soprattutto se la famiglia d’origine non si sente preparata a gestire questa tendenza.

Questo comporta in prima battuta, saper comprendere i ragazzi nelle loro profondità d’animo e riconnettersi a loro per coglierne i reali bisogni insoddisfatti.

Padre e figlia seduti sul divano che ascoltano il Teen Coach davanti a loro

Quando è utile il Teen Coaching

Dietro a flessioni fisiologiche di prestazione o rendimento scolastico, si cela inevitabilmente un calo della motivazione. Esso può dipendere da qualche abilità mancante, come la difficoltà a mantenere la concentrazione, come anche dalla mancanza di un vantaggio interessante.

Il vantaggio può riferirsi a celebrazioni, riconoscimenti, lodi, piccoli doni o premi monetari, o anche l’avvicinamento al proprio obiettivo es. la promozione. 

Ecco che la combinazione di queste 2 variabili, in un giovane poco allenato, potrebbe comportare la rinuncia alla responsabilità con scelte alternative apparentemente più soddisfacenti nel breve termine.

Solitamente, il gruppo dei pari, diventa la comunità dove trovare conforto e solidarietà e trascorrere il tempo senza lo stress che pare inutile sostenere per un amore di sé che forse non è così sviluppato.

E’ a questo livello che il Teen Coaching vuole operare, aiutando i ragazzi a ritrovare la propria motivazione profonda e a desiderare il proprio posto nel mondo e la propria affermazione, valorizzando il potenziale già esistente!

genitori sorridenti con mani sulla nuca e sulle orecchie ed il figlio in mezzo che sorride con in mano il cellulare dopo una sessione di Teen Coaching

Cosa si ottiene col Teen Coaching

Col mio percorso di Teen Coaching ogni giovane ha la possibilità di trovare il giusto spazio per depositare le proprie difficoltà e familiarizzare con le proprie emozioni. Questo aspetto è molto importante affinché essi possano diventare consapevoli dei propri bisogni e delle proprie aspirazioni profonde.

Successivamente, il lavoro viene portato avanti per superare le proprie convinzioni limitanti e i blocchi che impediscono talvolta all’adolescente di esprimersi liberamente e ritrovare la motivazione alla vita sociale, di studio e tempo libero.

Una parte del lavoro riguarda anche l’adozione di modalità comunicative adeguate al contesto familiare e scolastico. Infatti saper comunicare correttamente le proprie intenzioni e i propri bisogni, restituisce ai giovani, tranquillità e autostima.

Talvolta questa parte del lavoro si compie con la collaborazione dei genitori (parent coaching) per allineare l’intera famiglia sugli aspetti relazionali e sugli obiettivi comuni.

Richiedi info sul Teen Coaching

In presenza a Milano o online

Approfondimenti sul Teen Coaching

Scopri una sintesi dei temi più comuni trattati nel percorso di Teen Coaching elencati di seguito. Clicca sui singoli titoli per leggere gli approfondimenti. 

I giovani sperimentano un tumulto di pensieri, emozioni e bisogni che spesso non sanno riconoscere ed ai quali non sanno dare un nome.

Non c’è da sorprendersi poiché è una sfida complessa perfino per gli adulti talvolta.

Il Teen Coaching è lo strumento perfetto per aiutare il giovane a diventare prima consapevole dei suoi stati interni e poi ad esprimerli in maniera efficace. 

Grazie ad un allenamento specifico si aiuterà il ragazzo a scoprire e riconoscere le componenti della propria esperienza soggettiva (pensieri, emozioni e bisogni).

Successivamente imparerà a comunicare in maniera efficace e assertiva nei suoi contesti di vita per esprimere al meglio le sue esigenze.

Questo è importante sia per prevenire un iperadattamento del soggetto che un atteggiamento opposto aggressivo o pretenzioso.

L’obiettivo del Coach è proprio aiutare il giovane a regolare la sua interazione con l’ambiente (famiglia, scuola, amici, sport, tempo libero) e le persone in modo funzionale e corretto.

Le fasi propedeutiche alla comunicazione saranno dunque 3: RICONOSCERE – GESTIRE – ESPRIMERE.

Questo esercizio gli consentirà di ottenere feedback importanti e positivi dai suoi contesti di vita, migliorandone l’autostima e il senso di autoefficacia e preparandolo per le sfide future più complesse.

Uno degli obiettivi principali del Teen Coaching è valorizzare le potenzialità dei ragazzi.

Le potenzialità (qualità, attitudini e risorse personali) se adeguatamente allenate, possono diventare, competenze e talenti.

Volete che i vostri figli siano felici? Liberate le loro potenzialità! Individuatele, promuovetele, allenatele in modo che vengano regolarmente espresse.

Le potenzialità sono state oggetto di studio dagli antichi filosofi (in termini di virtù) e più recentemente dalla Psicologia Positiva (Seligman).

La creatività, l’amore per il sapere, la curiosità, il coraggio, l’amore per la bellezza, la gentilezza, l’intelligenza emotiva ed infinite altre (il Coaching Umanistico ne cataloga 29!), sono tutti esempi di potenzialità.

Se espresse, generano soddisfazione e autorealizzazione.

Se represse, al contrario, generano malessere e profonda sensazione di derealizzazione.

Sarebbe un peccato, oltre che un errore, costringere i figli a seguire le orme dei genitori e non comprendere le loro propensioni personali.

I genitori hanno la “custodia” dei propri figli e non la proprietà.

Educare (“E – Ducere”) significa “condurre fuori” “tirare fuori” secondo l’arte maieutica, ovvero scoprire il seme buono che ogni bambino porta in sé. Rispettandone la natura.

Mentre si lavora per scoprire una vocazione possibile, il genitore, il Coach (e l’insegnante) si adoperano per motivare il ragazzo ad esprimere le sue potenzialità personali.

Nel gioco, nello studio, nelle relazioni coi propri pari, si libera il permesso di essere se stesso. Tu vai bene così!

La relazione coi genitori è la cosa più importante per i giovani adolescenti.

I genitori (si legga la pagina dedicata al Parent Coaching) rappresentano i modelli di riferimento per i loro figli, nonché il primo luogo ove soddisfare i loro bisogni.

Dal mancato soddisfacimento dei bisogni personali (sicurezza, fiducia, riconoscimento, stima, reciprocità, cura, affetto ecc.) nascono i problemi più grossi.

Affinché questi problemi non si trasformino in veri e propri traumi per il ragazzo, è fondamentale lavorare sia col giovane che con i genitori, per il ripristino di un rapporto sereno e gratificante.

Il Teen Coaching perciò lavora sia sui genitori che i loro figli allenandoli con gli strumenti più adatti a socializzare le esigenze di tutti nel rispetto dei reciproci bisogni umani.

 

Nel panorama delle nostre famiglie si può assistere a fenomeni in cui i giovani sono iperstimolati o, al contrario, in cui vengono lasciati un po’ a se stessi.

Occorre saper stimolare i giovani valorizzando le loro propensioni, senza sovraccaricarli di stimoli.

Il gioco, le materie scolastiche, i lavoretti fai da te, l’arte, la muscia, lo sport, la natura le letture o i laboratori scolastici, sono tutte occasioni preziose per allargare il campo di interesse del giovane.

Diventa fondamentale perciò, coinvolgerlo in attività sane e piacevoli.

E’ importante saper accompagnare sin da piccoli i ragazzi alla scoperta di ciò che più li appassiona ed incentivarli nell’impegno e nella costanza.

A volte i ragazzi abbandonano per la frustrazione di non riuscire subito in un’impresa; ma questo è un errore metodologico.

il ruolo del Teen Coach ma soprattutto del genitore è sostenere e infondere motivazione e perseveranza.

La lezione che il giovane impara è che l’impegno e la perseveranza ripagano sempre.

Dalle passioni coltivate possono nascere vocazioni vere e proprie che possono trasformarsi in scelte scolastiche e lavorative o impegni di vita a lungo termine ricche di soddisfazioni.

Se i ragazzi sono ancora molto giovani è utile condividere assieme a loro queste passioni, proprio perché diventino esperienze più interessanti e complete.

Creativi e dispersivi?

Il giovane non ha ancora una mentalità orientata agli obiettivi. 

Ciò che il Teen Coaching promuove è proprio un atteggiamento mentale che permetta di finalizzare la creatività del giovane alla produzione di valore.

Dalla creatività nascono le idee quasi per gioco. Grazie alla fervida immaginazione e allo spiccato intuito, i giovani possono cominciare a convertire queste idee embrionali in obiettivi.

Realizzare obiettivi anche piccoli, è un passo importante per edificare una buona autostima allenando l’intraprendenza, la perseveranza, la creatività e la lungimiranza.

Essi imparano a trarre piacere dal finalizzare un’idea trasformandola in un progetto concreto.

Questo allenamento rappresenta un modo sano e maturo di usare la fantasia e il gioco.

Le strategie di coping (Folkman e Lazarus) denotano la capacità delle persone di fronteggiare eventi esterni gravosi che generano stress.

Se parliamo di ragazzi, le risposte adattive possono andare in due direzioni opposte: verso la soluzione oppure verso l’evitamento del problema (rinuncia).

Dobbiamo precisare che i giovani non dispongono di un bagaglio di esperienze e strategie mature per fronteggiare le difficoltà della vita.

Infatti l’Esame di Realtà di un adolescente, ovvero la capacità di valutare correttamente una situazione, spesso risulta fantasiosa e insufficiente.

Per tale ragione e non di rado possiamo osservare una serie di comportamenti di “fuga” o rinuncia quali:

  • distrazioni varie 
  • ritiro sociale ed isolamento
  • ricorso eccessivo a prescrizioni religiose
  • rabbia e nervosismo
  • pessimismo diffuso
  • sensi di colpa
  • svalutazioni dei problemi
  • ricorso agli stupefacenti
  • deresponsabilizzazione
  • mancanza di disciplina

 

Nel percorso di Teen Coaching si lavora anche insieme ai Genitori proprio per promuovere ed allenare nuove strategie di approccio alle difficoltà dei loro ragazzi tramite: 

  • il dialogo
  • l’ascolto
  • la complicità
  • la pazienza
  • la valutazione dei problemi e delle alternative
  • stimolando l’autostima
  • con momenti di qualità
  • l’esercizio e l’accompagnamento

 

E’ compito della famiglia favorire un clima educativo e di sostegno per trasmettere le capacità di Problem Solving più utili ai loro ragazzi. Grazie agli strumenti del Teen Coaching sarà possibile farlo con grande soddisfazione reciproca.

La famiglia è il luogo dove i ragazzi imparano a fare i conti con le proprie emozioni.

Non è raro assistere che in talune famiglie, l’espressione di alcune emozioni sia disincentivata.

Un papà potrebbe non gradire che il figlio esprima tristezza (è da “femminucce”). Oppure una mamma non accetta volentieri la rabbia di sua figlia (sarebbe da “maschiaccio”).

Il risultato è che certe emozioni vengono represse perché non capite e non gestite dai genitori.

Ciò comporta che il giovane si adegui a risposte emotive più congeniali all’equilibrio della famiglia, a spese però del corretto e sano sviluppo del giovane soggetto.

In realtà ogni emozione ha una funzione naturale adattiva specifica all’ambiente.

Non esistono emozioni negative. Le emozioni sono una dotazione genetica e sono tutte funzionali al ripristino del benessere.

Il Teen Coach perciò agevola il riconoscimento e l’espressione di tutte le emozioni del giovane mettendole in relazione agli eventi da cui traggono origine.

Saper riconoscere quando un’emozione è opportuna e come regolarla o comportarsi di conseguenza è una conquista fondamentale per i giovani.

Il risultato sarà il potersi  rapportare al meglio con l’ambiente e i contesti di vita in cui essi si esprimono abitualmente.

La Motivazione dal latino “motus” indica una spinta ad agire in una certa direzione.

Si può agire spinti da una ricompensa, una promessa, un premio o una punizione (motivazione estrinseca) oppure in funzione dei propri valori e desideri (motivazione intrinseca).

La motivazione intrinseca è molto più stabile ed ha una qualità migliore in termini di efficacia e persistenza.

Per un soggetto adulto, lavorare per lo stipendio o per la carriera è un’esperienza completamente diversa dal lavorare perché si esprimono le proprie potenzialità, si realizzano scopi e valori profondi.

Certo per un giovane spesso la motivazione estrinseca è una modalità necessaria per approcciarsi ai doveri e ai compiti quotidiani: ti permetto di guardare la TV dopo che avrai fatto i compiti o pulito la stanza.

Compito del Teen Coaching insieme ai genitori, è proprio accompagnare gli adolescenti a maturare una propria motivazione interna.

E’ un processo lento ma che garantisce al giovane di imparare a impegnarsi con costanza e metodo nella realizzazione dei suoi ideali e dei suoi obiettivi.

Il giovane è chiamato a scoprire ciò che lo realizza e ad assumersi gradualmente la responsabilità di attuarlo. 

Passare dal sistema “premio – punizione” ad una motivazione adulta e volontaria, significa trovare il senso dei propri sforzi e comprendere che in essi vi è gratificazione e piacere per la propria crescita.

Questo genere di motivazione (interna) permette di mettersi in gioco con costanza e superare più facilmente le difficoltà e gli insuccessi inevitabili della vita.

Il senso di Autoefficacia è stato studiato da Albert Bandura. Esso consiste nella fiducia in se stessi e nella convinzione di essere capaci di riportare i risultati desiderati nella propria vita.

Quindi nella capacità di organizzare le proprie facoltà e risorse per ottenere gli effetti voluti col proprio impegno.

Appare chiaro che essa incide molto sulla propria autostima.

Infatti i giovani (anche gli adulti) che non confidano nei propri mezzi, saranno portati a puntare su obiettivi molto limitati e modesti o, addirittura, a rinunciarvi in partenza.

(Ricordiamoci che persino per un adulto è spesso più facile rinunciare e deprimersi che combattere per raggiungere un obiettivo.)

Nel campo dello studio ad esempio, un ragazzo che confida e sa di poter contare su un metodo, su delle strategie, sul suo potenziale, si applicherà volentieri e con maggior motivazione rispetto ad un rinunciatario che punterà si e no alla sufficienza.

E’ imprescindibile per il buon sviluppo del ragazzo, essere accompagnato e allenato nella costruzione del proprio senso di autoefficacia.

La funzione del Teen Coaching, anche in questo caso, è quella di allenare progressivamente il giovane a riportare risultati gratificanti nello studio, nello sport, nelle relazioni interpersonali sostenendo le sue capacità e migliorando le sue competenze.

Il metodo, l’organizzazione, la disciplina e la costanza unitamente a nuove strategie possono trasformare progressivamente il senso di autoefficacia favorendo esperienze positive e fondanti per il giovane.

Il giovane che sviluppa fiducia in se stesso e nei suoi mezzi, sviluppa la resilienza necessaria ad affrontare momenti di stress e frustrazione senza precipitare nel vortice dell’insicurezza o dell’inadeguatezza.

Questo significa porre le basi per una vita di successo e costruire un Mindset vincente.

Perché è importante allenare l’autostima di un giovane? E soprattutto in che modo è possibile?

La fase dell’adolescenza è un’occasione unica per favorire nel giovane una sana consapevolezza del proprio valore, che spesso e purtroppo egli fa dipendere dalle proprie prestazioni.

L’interazione coi genitori (e le loro aspettative) e con le istituzioni, sono cruciali per favorire un sano processo di autostima nell’adolescente.

La famiglia può essere un modello limitante oppure virtuoso in tal senso. 

I genitori possono imparare a dare valore incondizionato ai propri figli dedicando attenzione e disponibilità con uno stile relazionale sano e affettuoso.

A volte si tratta di essere presenti e saper ristrutturare insieme le esperienze dolorose, ascoltare con pazienza astenendosi dal giudizio, dalle critiche e dal sarcasmo. 

A volte invece, saper apprezzare e valorizzare le qualità dei ragazzi anche quando le loro prestazioni non sono come le volevamo.

Un giovane si accetta e si stima, se viene accettato e stimato prima. Se c’è spazio per lui, se viene altamente considerato e coinvolto nel ménage familiare. Se percepisce di essere amato e stimato non per quello che fa, ma per ciò che è.

Saper tollerare la sua diversità, rinunciare ad aspettative che non gli appartengono, imparare a non forzare i tempi rispettando la sua maturazione naturale, sono aspetti su cui riflettere.

Ogni giovane ha in sé un seme che cresce secondo la sua natura. Sta a noi innaffiare, esporre al sole e alla pioggia, zappare la terra intorno, spargere il fertilizzante, proteggerlo dal vento e dalla grandine.

Il ragazzo di oggi sarà l’uomo di domani.

Se si sentirà sicuro, se avrà una buona opinione di sé, se si sentirà autonomo e libero dai condizionamenti familiari e sociali, avremo costruito insieme a lui il suo senso di identità e appartenenza. Saremo stati al suo fianco!

In una società molto competitiva come quella attuale, dominata da modelli inarrivabili di ostentata perfezione, i giovani spesso si deprimono: io no posso, io non riuscirò mai!

Ma ognuno di noi è unico ed irripetibile. Perciò accompagnare il giovane a scoprire e valorizzare la propria unicità è indispensabile.

Il giovane è portato a voler assomigliare o ad emulare esempi di successo anche quando non rappresentano interamente i loro valori, quasi fossero una promessa di felicità.

Occorre mostrare loro che la felicità è un processo nel quale essi  possono scoprire se stessi, le proprie peculiarità attraverso scelte originali e distintive. 

Il Teen coaching punta proprio a migliorare il livello di autonomia aprendo spazi di riflessione su se stessi che abituino il ragazzo a pensare con la propria testa.

I giovani sono alla ricerca della propria identità e del loro ruolo nel mondo. Spesso provano paura nell’osservare la complessità delle sfide sociali pensando alla scuola e poi al lavoro.

Si interrogano in segreto sul proprio futuro e su cosa esso avrà riservato loro. Ciò che possiamo fare per sostenerli ed accompagnarli al meglio è aiutarli a comprendere come possano rappresentare al meglio il loro valori più profondi.

I giovani infatti sono animati da valori universali d’amore, fratellanza, collaborazione e desiderano il bene anche quando non si direbbe!

Occorre lavorare con loro affinché possano esprimere progressivamente queste loro forze nascoste, poiché è con dei valori forti che potranno affermare la loro vera identità ed esserne orgogliosi.