Privacy Policy

COACHING ONLINE e IN PRESENZA

La percezione soggettiva

E tu come percepisci il mondo?

Cos’è la percezione?

Potremo dire che la percezione è il modo con cui rappresentiamo a noi stessi le cose e gli avvenimenti. La percezione è soggettiva? Si. Infatti difronte lo stesso evento diversi individui possono interpretare il fatto in maniera differente. Ad esempio, se due persone avevano progettato di andare insieme in montagna per il week end e si mette a piovere, una potrebbe esclamare: “non è possibile! capita sempre così… è un vero disastro! e adesso cosa facciamo?”, l’altra persona potrebbe invece dire: “Vabbè sarà l’occasione per riposarsi e magari rilassarsi andando al cinema a vedere un bel film…”

Queste sono 2 rappresentazioni differenti dello stesso evento “pioggia” e che influiscono evidentemente in modo diverso sullo stato d’animo di chi le sperimenta.

Oppure difronte alla moglie che entra in casa e sbatte la porta e tira dritto il marito potrebbe pensare: “ecco ce l’ha con me perchè non ho fatto la lavatrice” ed il figlio potrebbe pensare: “la mamma deve aver litigato col suo capo”.

Qui il punto non è chi ha ragione o meno, in questo piccolo articolo voglio dare alcuni spunti di riflessione per capire meglio il mondo assai complesso della percezione.

Iniziamo a dire che noi rappresentiamo a noi stessi una piccola parte della realtà. In PNL si dice “la mappa non è il territorio”. E noi crediamo alla nostra mappa e non alla realtà. Se la mappa è però sufficientemente esatta ci servirà per orientarci sul cammino.

A questo punto è lecito domandarsi, cosa interviene nella nostra mente per far si che la “realtà” differisca radicalmente dalla rappresentazione che ce ne facciamo?

“L’esperienza non è ciò che succede a un uomo, ma quello che un uomo realizza utilizzando ciò che gli accade.” (Aldous Huxley)

Noi percepiamo attraverso i 5 sensi gli stimoli provenienti dalla realtà

I sensi trasducono il segnale esterno in segnale biochimico che arriva al cervello = SENSAZIONE

Il cervello elabora la informazione e ne costruisce una rappresentazione di cui si ha consapevolezza = PERCEZIONE

Dalla realtà esterna (territorio) fino alla rappresentazione di essa (percezione o mappa) intervengono 3 filtri:

Filtro Genetico – Filtro Sociale – Filtro Individuale

 

1) il Filtro Genetico

si tratta di veri e propri limiti del nostro corpo e sistema nervoso. Ad esempio l’uomo non può udire gli ultra suoni, nè può sentire tutti gli odori che invece un cane può avvertire (si pensi ad un cane che può fiutare la droga nella valigia di un aeroporto!). Anche lo spazio visivo è limitato e via dicendo… Ne consegue che la realtà esterna è molto più ampia e completa della nostra rappresentazione della stessa in un dato momento.

Come avrete intuito il Filtro Genetico è IMMODIFICABILE.

 

2) il Filtro Sociale

Si tratta dei Programmi Sociali: mode, cultura, valori, tendenze, indottrinamenti vari e così via.

Ad esempio negli anni ’80 (ai miei tempi!) se non portavi il risvolto ai jeans venivi considerato uno sfigato! Quindi si era propensi ad adottare un “pre-giudizio” nei confronti di tali persone.

Oppure nel medioevo si faceva la caccia alle streghe.

 

3) il Filtro Individuale

Si tratta dei Programmi familiari specificatamente previsti e sviluppati nel contesto familiare/educativo in termini di adattamento:

– il Marcatore Somatico (filtro percettivo a priori) – le 4 Euristiche (disponibilità-rappresentatività-ancoraggio-affettività) – le Distorsioni Cognitive (modalità ragionamento) – Convinzioni (di copione / irrazionali / razionali) – Valori (ideali / reali) –Messaggi genitoriali (Ingiunzioni / spinte) – Linguaggio (grammatica trasformazionale) –Metaprogrammi (modo di processare le informazioni)

I singoli filtri mi riprometto di trattarli nei prossimi post in base al vostro interesse. Qui per comodità prenderemo ad esempio il più comune: Le Convinzioni.

Le convinzioni ad esempio stanno alla base della nostra percezione. Infatti molto spesso, per non dire sempre, noi percepiamo ciò che crediamo esser vero per noi. Ad esempio se io conosco un ragazzo gentile e carino ma sono convinta che tanto gli uomini sono tutti uguali, sarò portata a “distorcere” le informazioni in entrata da parte del povero malcapitato di turno.

Così facendo potrei percepire il suo interessamento ed i suoi complimenti dicendo: “fa così perchè vuole solo quella cosa!”.

Oppure se sono convinto di essere un buono a nulla (messaggio genitoriale) è molto probabile che difronte ad un obiettivo da raggiungere io dica “ma forse non è così importante” e probabilmente non lo raggiungerò mai. 🙁

Questi sono esempi di come noi “deformiamo” la realtà per “adattarla” alle nostre convinzioni profonde.

 

Il discorso generale è molto interessante, molto lungo e non si esaurisce certo qui. Lo tratto in maniera specifica nei miei corsi o durante le sessioni di coaching all’occorrenza. In questa sede volevo solo darvi qualche imput su cui riflettere.

 

Mi piace soltanto ricordare che un bravo operatore (che sia coach, counselor o terapeuta) ha il compito di aiutare il cliente a migliorare la sua percezione del mondo e degli accadimenti attorno a sè accompagnandolo verso il suo successo personale attraverso questa “giungla” di filtri ed educandolo pazientemente verso una comprensione e una consapevolezza sempre maggiori in modo renderlo via via più autonomo, sicuro e felice. Si tratta in fondo di ampliare la gamma delle scelte a disposizione e, si sa, quando una persona ha più scelte è già una persona più libera e migliore.

Per ogni approfondimento potete lasciare un commento o scrivermi direttamente ed io vi risponderò appena possibile.

Spero che l’articolo vi possa essere piaciuto, vi saluto e vi invito a restare collegati al mio blog!

Ciao Stefano!

Condividi sui social