In questo articolo voglio riflettere con voi sulla vocazione professionale di ognuno di noi. E’ possibile che solo il medico o il sacerdote abbia una vocazione professionale? Oppure chiunque può viverne una?
Ecco una storia interessante!
Un giorno un passante, vedendo tre muratori impegnati nel loro lavoro, si fermò incuriosito e chiese loro:
“Cosa state facendo?”
Il primo rispose: “Tiro su un muro”.
Il secondo: “Costruisco una chiesa”.
Il terzo infine disse: “Sto edificando la casa del Signore”.
Il passante li salutò e li ringraziò, poi si mise a riflettere e concluse che il primo muratore aveva un mestiere, il secondo una carriera, il terzo una vocazione.
…
I tre muratori stavano svolgendo lo stesso lavoro, nello stesso luogo, nello stesso tempo ma il loro approccio era totalmente diverso!
L’esperienza che ognuno di essi aveva del proprio impegno era molto soggettiva.
Così anche per noi può essere facile immedesimarsi in questo esempio:
c’è chi infatti considera il proprio lavoro come il mezzo per guadagnarsi da vivere, una necessità come lo è mangiare e dormire.
C’è chi invece considera il lavoro come un mezzo per avanzare nella scala sociale facendo carriera.
Infine, una minoranza di noi, intende il lavoro come una vocazione professionale, una missione entro la quale convergono non solo capacità e competenze ma anche valori e potenzialità forti.
Occorre precisare che non vi è nulla di sbagliato nelle tre diverse visioni del lavoro.
Guadagnarsi onestamente da vivere è anch’esso un valore ben s’intende.
Resta il fatto che la maggior parte della gente aspira a molto di più di questo.
Le persone che infatti riescono a fare del proprio mestiere una vocazione professionale, sono più soddisfatte ed entrano molto più spesso in uno stato di flow dove il tempo si ferma.
L’espressione di sé diventa arte e il godimento che ne deriva è molto alto.
La buona notizia è che qualunque lavoro può in teoria incarnare una vocazione professionale e ciò dipende innanzitutto nel modo in cui viene percepito, vissuto ed inteso.
Scoprire la propria vocazione professionale
Per incominciare potresti chiederti e annotare su un diario, le azioni che il tuo lavoro comporta e le relazioni che vi sono implicate.
Come posso vivere al meglio i miei valori all’interno di questo lavoro?
Cosa posso migliorare con la mia creatività?
Come posso portare i miei principi e le mie potenzialità dove lavoro?
Posso creare qualcosa che ancora non c’è a livello di processi e contenuti?
Come posso valorizzare l’esperienza dei colleghi e dei clienti?
Potresti imparare a rendere coerente il tuo mestiere con i tuoi valori di base migliorandone la qualità.
Chiediti qual è l’utilità del tuo lavoro e cerca di viverlo trovando e migliorando lo scopo di ogni singola azione.
Comincia subito e guarda quali strade si possano aprire nel tuo mondo professionale.
Potrebbe essere l’inizio di un cammino entusiasmante pieno di nuove e migliori soddisfazioni o di cambiamenti anche per te.
Rispondi ora a queste domande:
– Stai posando il mattone perché sei obbligato?
– Lo stai facendo perché senti che stai crescendo nella scala sociale?
– Oppure sai che stai dando un senso al tuo lavoro e ti stai connettendo di più a te stesso e agli altri?
– Come puoi trasformare il tuo lavoro in un luogo di maggior realizzazione di te stesso, dei tuoi valori e delle tue potenzialità?
Mi auguro che questi spunti possano incentivare la tua ricerca di senso e di una vocazione professione e ti aiutino nella tua personale ricerca della felicità.